CANTANTE BRAVISSIMO GIUGNO 25 MA DIMENTICATO E' RON

23.05.2025

Rosalino Cellamare nasce il 13 agosto 1953 a Dorno, in provincia di Pavia, figlio di un commerciante di olio d'oliva di origini pugliesi. Cresciuto a Garlasco, si avvicina al mondo della musica grazie al fratello Italo, pianista. Rosalino, quindi, comincia a prendere parte ad alcuni concorsi musicali: nel 1967, per esempio, partecipa alla quarta edizione della Fiera della Canzone Italiana organizzata da Angelo Camis a Milano. Notato da uno scopritore di talenti della RCA italiana, sottoscrive un accordo - ancora minorenne - con la It di Vincenzo Micocci.

Alla fine degli anni Sessanta si esibisce con Christy e Gabriella Ferri al "Cantagiovani", mentre nel 1970 è sul palco del Festival di Sanremo: con il nome d'arte di Rosalino canta in coppia con Nada "Pa' diglielo a ma'". L'anno seguente ottiene un buon successo con "Il gigante e la bambina", brano scritto da Lucio Dalla e Paola Pallottino, presentato a "Un disco per l'estate", e incide una cover in italiano della canzone di Cat Stevens "Father and son".

Nello stesso periodo, scrive "La storia di Maddalena", cantata da Sophia Loren nel film di Mario Monicelli "La mortadella". Nel 1971 l'artista lombardo scrive con Lucio Dalla, Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi "Piazza Grande", che lo stesso Dalla porta a Sanremo l'anno seguente. Dopo aver preso parte a "Un disco per l'estate" con "Storia di due amici", pubblica il suo primo album nel 1973: il disco, intitolato "Il bosco degli amanti", precede "Dal nostro livello", in cui molti brani sono ispirati a temi di studenti di una scuola elementare di Cinisello Balsamo.

A metà degli anni Settanta Rosalino Cellamare pubblica il singolo scritto da Mogol "Evviva il grande amore", per poi dedicarsi al cinema: recita, tra l'altro, in "Lezioni private", di Vittorio De Sisti, e in "L'Agnese va a morire", di Giuliano Montaldo, oltre che nello storico "In nome del Papa Re", di Luigi Magni. Passato alla Spaghetti Records, torna in sala di registrazione nel 1978 con "Occhi verdi mari calmi", che partecipa al "Festivalbar"; l'anno successivo, invece, viene chiamato da Francesco De Gregori e Lucio Dalla per curare gli arrangiamenti di "Banana Republic", il tour con cui i due percorrono l'Italia.

Il 1980 è l'anno di "Una città per cantare", album che contiene l'omonimo brano scritto sulla versione originale di Danny O'Keefe. E', questo, il primo disco in cui il cantante utilizza lo pseudonimo di Ron. Nello stesso periodo pubblica "Q concert", Q-disc realizzato con Ivan Graziani e Goran Kuzminac (con i due intraprenderà anche una tournée). Dopo "Al centro della musica", disco che contiene il brano "Si andava via", nel 1982 Ron vince il Festivalbar con la canzone "Anima" e pubblica il disco "Tutti cuori viaggianti", cover di "I can't go for that (no can do)".

L'anno seguente incide "Calypso", che vede la collaborazione di Mauro Malavasi, Jimmy Villotti e Fabio Liberatori, mentre nel 1984 il singolo "Joe Temerario" viene scelto come sigla di "Domenica In" e come parte della colonna sonora di "Speriamo che sia femmina", film di Mario Monicelli in cui Ron appare nei panni di se stesso. A metà degli anni Ottanta l'interprete pavese pubblica l'album "Ron" E' L'ULTIMO ALBUM DI SUCCESSO PRIMA DEL RITIRO

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